Uberto Paolo Quintavalle

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Quintavalle nel film Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975)

Uberto Paolo Quintavalle (Milano, 1º novembre 1926New York, 3 novembre 1997) è stato un giornalista e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Bruno Antonio, I conte di Monasterolo d'Adda, e di Paola Marelli, la sua famiglia è iscritta nel Libro d'Oro della Nobiltà Italiana. La madre era figlia dell'industriale Ercole Marelli. Fino al 1975, i Conti Quintavalle sono stati proprietari della Villa Castelbarco, a Monasterolo, frazione di Vaprio d'Adda, in provincia di Milano. È morto nel 1997 a New York, vittima di un infarto. Ha lasciato la sua famiglia composta da Josephine Quintavalle, donna attiva nel campo politico inglese per la sua lotta contro l'aborto, e i cinque figli: Bruno, Sirio, Anteo, Rufo e Livio. Riposa al Cimitero Monumentale di Milano[1].

Uberto Paolo Quintavalle ha lavorato in ambito giornalistico per conto del Corriere della Sera, ma è stato soprattutto autore di vari romanzi, tra cui La festa (1953) e In cerca di Upamanyu (1995). Negli anni del Corriere conobbe Pier Paolo Pasolini. Anche il regista friulano, infatti, vi collaborava. Quintavalle fu uno dei primi a sapere dell'ultimo film di Pasolini Salò o le 120 giornate di Sodoma, al quale poi avrebbe partecipato anche come attore. Il regista infatti discusse molto della sua idea con lui, gettando le prime basi per la realizzazione del film. Nonostante non avesse mai avuto esperienze nel mondo del cinema, Quintavalle riuscì a interpretare senza problemi la parte dell'Eccellenza, il malefico magistrato della Corte di Appello che personifica uno dei quattro poteri rappresentati dal film. Curiosamente fu doppiato ma da un altro non-attore intellettuale: il filologo e critico letterario Aurelio Roncaglia.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • La festa, Modena, Guanda, 1953.
  • La caccia; Lorenzino, Milano, SIPE, 1955.
  • Segnati a dito, Milano, Libreria della parrucca, 1956.
  • Capitale mancata, Milano, Feltrinelli, 1959.
  • Tutti compromessi, Milano, Feltrinelli, 1961.
  • Rito ambrosiano, rito romano, Milano, Longanesi, 1963.
  • Il viaggiatore supercompresso, Milano, Longanesi, 1964.
  • Code senza lucertola, Milano, Longanesi, 1965.
  • Pao Pao, anticamera del paradiso, Milano, Edizioni tecnografico italiano, 1965.
  • Carolinda, Milano, Olympia press Italia, 1974.
  • Giornate di Sodoma, Milano, SugarCo, 1976.
  • Il Dio riciclato, Milano, Rizzoli, 1989. ISBN 88-17-66610-6.
  • Le diecimila canzoni di Putai, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1992. ISBN 88-444-1201-2.
  • Fastoso degrado. Cronache di un paese in via di sottosviluppo, Firenze, Shakespeare and Company, 1993.
  • Il memoriale di Pinocchio, Firenze, Shakespeare and Company, 1993. ISBN 88-8105-050-1.
  • Milano perduta e le altre commedie, Milano, Sipario, 1994. ISBN 88-86252-03-X.
  • Filottete. L'arco e la ferita, Milano, La vita felice, 1994. ISBN 88-86314-14-0.
  • In cerca di Upamanyu, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1995. ISBN 88-444-1272-1.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Milano, App di ricerca defunti Not 2 4get.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN173092046 · ISNI (EN0000 0001 3945 9394 · SBN RAVV030492 · LCCN (ENn86869274 · GND (DE136455956 · BNE (ESXX1407499 (data) · BNF (FRcb12135644q (data) · J9U (ENHE987007413563305171 · NSK (HR000083097 · CONOR.SI (SL53157731 · WorldCat Identities (ENlccn-n86869274