Guido Fassò

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«Guido Fassò, mi viene a conforto col suo ottimo lavoro, che dà una diligentissima ed acuta interpretazione ed esposizione del corso non già logico ma storico, o per meglio dire, psicologico della formazione della Scienza nuova; esposizione che è utile possedere e che si segue con curiosità. Con pari bravura è condotta la ricerca di quel che il Vico attinse o credette di attingere ai quattro suoi autori.»

Guido Fassò

Guido Fassò (Bologna, 18 ottobre 1915Bologna, 30 ottobre 1974) è stato un giurista e filosofo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frontespizio de La storia come esperienza giuridica, Giuffrè, Milano 1953.
Giuseppe Saitta, esponente della cosiddetta «sinistra gentiliana»[2], seguì Fassò nella redazione della tesi di laurea in Filosofia, avviandolo, per mezzo dell'indagine su Michelet, agli studi vichiani[3].

Nato a Bologna, il 18 ottobre 1915, da Ernesto, generale dell'esercito, e Caterina Barbieri, discendente dalle famiglie Barbieri (il di lei nonno era Lodovico Barbieri) e Dallolio (Maria Sofia, moglie di Lodovico, era sorella di Alberto e Alfredo Dallolio[4][5]), Guido Fassò trascorre i suoi primi anni, fino all'adolescenza, fra il Piemonte (Mondovì), l'Emilia-Romagna (Parma) e la Lombardia (Mantova). Temperamento religioso, ereditato dall'educazione famigliare e dalla frequentazione con un anziano sacerdote[6], egli si caratterizzò sempre per il rigore negli studi (perciò Mazzetti, suo compagno di gioventù, poté definirlo «schivo degli incontri e quasi della società, teso in un impegno di chiarezza mentale, di serietà e finezza di sentire»[7]). Conseguita, nel 1932, la maturità classica al "Virgilio" di Mantova, si laurea, presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna, in Giurisprudenza (1936), discutendo, con Umberto Borsi, una tesi di Legislazione del lavoro, intitolata L'elemento demografico nelle provvidenze assistenziali a favore dei lavoratori[8]. Dopo aver rinunciato ad impiegarsi come funzionario nell'Unione industriale[6], Fassò ottiene anche la laurea in Filosofia (1940), sotto la supervisione di Giuseppe Saitta, con una tesi di Storia della filosofia su Il pensiero filosofico e politico di Giulio Michelet[9]. Confiderà poi al suo allievo, Enrico Pattaro, che la scelta della filosofia, lungi dall'essere redditizia, è un matrimonio con «madonna povertà»[10], cui egli, tuttavia, non volle sottrarsi, non essendo versato, come rivelò a Fausto Nicolini, nella «professione forense»[11]. Svolse, quindi, l'attività di docente di storia e filosofia, inizialmente come supplente al "Galvani" di Bologna (1939), poi a Forlì (1939-1940) e, infine, al Liceo scientifico "Augusto Righi" di Bologna (1949-1953)[6].

Nel 1942, convola a nozze con una sua vecchia alunna del Liceo "Galvani", Margherita Osti, figlia di Giuseppe Osti, professore ordinario di Diritto privato all'Università di Bologna, del quale lo stesso Fassò era stato allievo[6]. Dall'unione nasceranno Alberto, Andrea (1945[12]), Federico (1952[13]) e Silvia[14]. Nell'anno delle nozze, Fassò completava il suo primo saggio, dedicato a Il Vico nel pensiero del suo primo traduttore francese, che, però, a causa dell'indisponibilità degli editori, sarebbe stato pubblicato, grazie all'intervento di Giuseppe Saitta, solo nel 1947, come memoria dell'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna[15]. Vicino al Partito Liberale Italiano, a guerra conclusa, nel 1951, accettò di candidarsi, per il medesimo partito, alle elezioni comunali bolognesi[6].

Divenuto assistente volontario di Filosofia del diritto nell'Ateneo felsineo (1947), fu convinto da Felice Battaglia a concorrere per la libera docenza, che ottenne nel 1949. Nel medesimo anno, all'Università di Parma, gli viene quindi assegnato l'incarico in Filosofia del diritto[16]. Aggiudicatosi l'ordinariato (1957), si trasferì successivamente a Bologna (1963), dove insegnò filosofia giuridica, presso la Facoltà di Giurisprudenza, e Storia delle dottrine politiche, nella Facoltà di Lettere e Filosofia[17][18].

Si occupò di studi vichiani (della cui validità scientifica è testimonianza una epistola di Gioele Solari del 17 maggio 1949, in cui si apprende che «l'interpretazione giuridica della Scienza nuova [proposta da Fassò] [...] supera la visione Croce-Nicolini», ponendosi al livello qualitativo di quelle del Fubini e del Donati[19]) e groziani, della cura e traduzione dei Prolegomeni al diritto della guerra e della pace di Grozio (1949), e scrisse Vico e Grozio (1971), nonché, fra il 1966 e il 1970, la Storia della filosofia del diritto in tre volumi, giudicata da Bobbio come la «storia della filosofia del diritto [...] più completa» esistente «sulla faccia della terra»[20].

Oltre Croce, Fassò criticò anche Gentile, autore di una «concezione speculativa indubbiamente grandiosa», che si risolveva, però, in «vana retorica», negante, entro la dialettica dello spirito, la realtà del fenomeno giuridico[21].

Fra le altre opere, La democrazia in Grecia, del 1959 (tradotta in neogreco nel 1971, col titolo Η Δημοκρατία στην Ελλάδα [I Dimokratìa stin Ellàda], e fatta circolare durante la dittatura dei colonnelli[22]); Il diritto naturale, del 1964; dello stesso anno è La legge della ragione, considerata una «tra le opere migliori di filosofia del diritto uscite in Italia» al tempo, e consistente in una «appassionata rivalutazione» del diritto naturale[23]; Società, legge e ragione, apparso nell'anno della morte (i due ultimi volumi citati, tuttavia, ripropongono scritti precedenti). Le pubblicazioni in cui si esprime con più chiarezza l'ispirazione teoretica di Fassò sono, invece, La storia come esperienza giuridica del 1953 (in cui, ha commentato Bobbio, si dimostra che «tutti i rapporti che l'uomo ha con gli altri uomini, contengono un germe di organizzazione, e quindi sono istituzioni giuridiche»[24]) e Cristianesimo e società del 1956, che susciterà un vivace dibattito nell'ambiente cattolico, incontrando financo il favore di Prezzolini[25].

Colpito dalla malattia, Fassò spira nella notte del 30 ottobre 1974[26]. Il suo testamento, composto già nel 1955, disponeva funerali semplici, «senza fiori e senza seguito di estranei». In un codicillo del 1967, inoltre, soggiungeva che, «se si trovassero miei scritti incompiuti, manoscritti o dattilografati, non si stampino, perché non possono essere stati riveduti come avrei ritenuto necessario», congiuntamente all'invito a non raccogliere «in volume opuscoli sparsi o "scritti minori", operazione che non dovrebbe mai esser fatta se non dall'autore»[27].

Alla memoria di Fassò, oltre che a quella di Augusto Gaudenzi, è intitolato il Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia del Diritto, Filosofia e Sociologia del Diritto e Informatica Giuridica (CIRSFID) dell’Università di Bologna, istituito nel 1986[28].

Benché Fassò abbia apprezzato il Romano sostenitore della concezione non normativistica del diritto, egli non poté tacerne il limite, consistente nell'assenza di una «definizione esauriente» dell'istituzione, dovuto alla volontà di Romano di tenersi «fuori dal campo della filosofia»[29].

Sinossi del pensiero[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Giuliano Marini fu «il più limpido storico del giusnaturalismo»[30].

Formatosi filosoficamente nella temperie culturale neoidealistica, Fassò se ne distaccò, rifiutandone soprattutto l'immanentismo[31], con La storia come esperienza giuridica[32], opera ispirata dalle suggestioni istituzionalistiche di Santi Romano (ma di questi deplorerà, nella successiva Storia della filosofia del diritto, il «circolo vizioso», per cui una «istituzione è giuridica [solo] quando è giuridica»[33][34]). A Croce, che faceva coincidere storia e filosofia[35][36], Fassò replicava con l'identificazione di storia e giuridicità[37], estendendo il concetto di istituzione — contrariamente a quanto aveva fatto Romano, e risolvendone così il «circolo vizioso» — a «tutti gli aspetti della vita sociale, cioè della vita dell'uomo nella storia, che è sempre vita dell'uomo in società»[33]. L'elisione dell'identità fra realtà (storica) e razionalità (filosofica) non implicava, per Fassò, la rimozione dell'Assoluto, ma egli ne negava ogni possibilità conoscitiva, ricadendo la «concreta unità del reale» (sotto l'aspetto gnoseologico) nell'ambito del privo di senso[38], sebbene restasse attingibile in uno slancio mistico, descritto, in una pagina de La legge della ragione, come partecipazione dell'«uomo [al] Valore divino, ma solo quando si faccia anch'egli Dio per unirsi a lui, trascendendo la propria umanità, la propria soggettività empirica, storica»[39]. È importante tener fermo come Fassò, quantunque abbia legato l'Assoluto a uno slancio mistico, non si sia fatto teorico di un irrazionalismo misticheggiante[40], ma — giusta l'osservazione di Lombardi Vallauri — abbia formulato un «dittico» in cui si afferma, da un lato, la «sopragiuridicità dell'etica intesa come esperienza religiosa» e, dall'altro, «la funzione essenziale della ragione giuridica nel mondo»[41]. Proprio il riconoscimento della centralità della ragione giuridica nel governo della «concreta molteplicità del reale»[42] costituì, per Fassò, un ulteriore motivo critico nei confronti dell'antigiusnaturalismo crociano, da cui, dopo l'approfondimento della storia del giusnaturalismo, prese più convintamente le distanze[43]. La concezione giusnaturalistica fassoiana, infatti, cerca di non cadere nell'errore proprio della tradizione precedente (errore che Fassò, nella Storia della filosofia del diritto, non esitò a indicare quale «difetto capitale» della scuola del diritto naturale, consistente nell'«astrattismo [e nel] conseguente antistoricismo»[44]), intendendo il diritto naturale quale «ordine che nasce dalla storia, e nel quale l'uomo non può non essere inserito proprio per la sua dimensione storica, che è la sua dimensione essenziale»[45].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ B. Croce, Illusione degli autori sui “loro” autori (PDF), su Quaderni della Critica, Laterza, 1949 luglio n. 14. URL consultato il 26 agosto 2016. Ora anche in Id., Indagini su Hegel e schiarimenti filosofici, a cura di A. Savorelli, Napoli, Bibliopolis, 1997 [1952], p. 204, ISBN 978-88-7088-334-3.
  2. ^ Cfr. E. Garin, Cronache di filosofia italiana (1900/1943), 2 voll., vol. 2, Bari, Laterza, 1966 [1955], p. 427, ISBN non esistente.
    «La sua ricerca [: di Saitta], anche storica, sembra inscindibile da una polemica e da una protesta. Polemica e protesta che attraversano ugualmente l'attività così del Calogero come dello Spirito, annoverati talora col Saitta fra gli esponenti della "sinistra" gentiliana, e come lui accusati a volte, e non certo benevolmente, di crocianesimo»
  3. ^ E. Pattaro, Sull'Assoluto. Contributo allo studio del pensiero di Guido Fassò, in G. Fassò, Scritti di filosofia del diritto, 3 voll., a cura di E. Pattaro, C. Faralli, G. Zucchini, vol. 1, Milano, Giuffrè, 1982, p. XXIV, nota 7, ISBN non esistente.
    «[Fassò seguì] con particolare attenzione i corsi di Giuseppe Saitta, che gli suggerì di approfondire Michelet (che lo avrebbe condotto a Vico)»
  4. ^ Scheda senatore DALLOLIO Alberto, su senato.it. URL consultato il 18 agosto 2019.
  5. ^ Scheda senatore DALLOLIO Alfredo, su senato.it. URL consultato il 18 agosto 2019.
  6. ^ a b c d e F. Tamassia, FASSÒ, Guido, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 45, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995, p. 295a, ISBN non esistente.
  7. ^ Le parole di Mazzetti sono riportate in Carla Faralli, Il maestro e lo studioso, in Rivista di filosofia del diritto, Bologna, Il Mulino, dicembre 2015, p. 9, ISBN 978-88-15-26112-0, ISSN 2280-482X (WC · ACNP).
  8. ^ Elenco dei laureati e diplomati nell'Anno Scolastico 1935-36 (e loro tesi) (JPG), in Annuario dell'Anno Accademico 1936-1937, Bologna, Società Tipografica già Compositori, 1938, p. 398a-b. URL consultato il 22 agosto 2019.
  9. ^ Elenco dei laureati e diplomati nell'Anno Scolastico 1939-40 (e loro tesi) (JPG), in Annuario dell'Anno Accademico 1940-1941, Bologna, Tipografia Compositori, 1941, p. 444a. URL consultato il 22 agosto 2019.
  10. ^ E. Pattaro, Alcuni ricordi personali e cenni sulla gnoseologia, ontologia e concezione della filosofia di Fassò, in Rivista di filosofia del diritto, Bologna, Il Mulino, dicembre 2015, p. 60, ISBN 978-88-15-26112-0, ISSN 2280-482X (WC · ACNP).
    «Sul finire del 1965 Fassò mi disse che ci sarebbe stato un concorso per assistente ordinario alla cattedra e mi chiese se fossi interessato a partecipare. Ma mi prevenne con due avvertimenti sui quali avrei dovuto meditare prima di dargli una risposta. Essi sono: "chi fa filosofia del diritto in una facoltà di Giurisprudenza sposa madonna povertà", e "nell'università occorre sapere ingoiare amaro e sputare dolce perché l'intelligenza degli accademici è di regola superiore a quella dei comuni mortali, e ciò implica che essi siano capaci di cattiverie più raffinate e perfide di quelle di cui sono capaci i comuni mortali"»
  11. ^ La citazione è tratta dal carteggio Fassò-Nicolini, richiamato da E. Pattaro, nel suo Sull'Assoluto. Contributo allo studio del pensiero di Guido Fassò, premesso a G. Fassò, Scritti di filosofia del diritto, 3 voll., a cura di E. Pattaro, C. Faralli, G. Zucchini, vol. 1, Milano, Giuffrè, 1982, p. XXIII, nota 7, ISBN non esistente.
    «In altre lettere allo stesso Nicolini, del 23 febbraio e del 4 marzo 1948, Fassò scrive di […] non sent[ire] "nessuna vocazione per la professione forense"»
  12. ^ Curriculum vitae di Andrea Fassò, su unibo.it. URL consultato il 22 agosto 2019.
  13. ^ Consiglio Nazionale del Notariato, su notariato.it. URL consultato il 22 agosto 2019.
  14. ^ C. Faralli, Prefazione a G. Fassò, Storia della filosofia del diritto, 3 voll., edizione aggiornata a cura di C. Faralli, vol. 1, Roma-Bari, Laterza, 2001 [1966], p. VIII, ISBN 978-88-420-6239-4.
  15. ^ E. Pattaro, Gli studi vichiani di Guido Fassò (PDF), in Bollettino del Centro Studi Vichiani, vol. 5, Napoli, Guida, 1975, p. 87, nota 1. URL consultato il 18 agosto 2019.
    «Fassò aveva ultimato [Il Vico nel pensiero del suo primo traduttore francese] nel maggio-giugno 1942, ma — causa la difficoltà di trovare un editore — non gli fu possibile pubblicarlo allora: soltanto il 29 marzo 1947 egli poté presentarlo all'Accademia delle scienze di Bologna per il tramite di Giuseppe Saitta»
  16. ^ E. Pattaro, Sull'Assoluto. Contributo allo studio del pensiero di Guido Fassò, in G. Fassò, Scritti di filosofia del diritto, 3 voll., a cura di E. Pattaro, C. Faralli, G. Zucchini, vol. 1, Milano, Giuffrè, 1982, p. XXIV, nota 7, ISBN non esistente.
    «Nel '45-'46, dopo i disagi della guerra, [Fassò] aveva ripreso le proprie ricerche incoraggiato da Felice Battaglia, che lo convinse ad affrontare l'esame di libera docenza in filosofia del diritto […]. Conseguita la libera docenza in filosofia del diritto nel 1949, nello stesso anno Fassò ebbe il suo primo incarico in questa materia, all'università di Parma»
  17. ^ F. Tamassia, FASSÒ, Guido, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 45, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995, pp. 295a-295b, ISBN non esistente.
  18. ^ F. Battaglia, Guido Fassò: in memoria, in Rivista internazionale di filosofia del diritto, n. 2, 1975, p. 301.
    «Nel 1949 [giunse] alla libera docenza, e nello stesso anno lo abilitarono a tenere l'incarico della filosofia del diritto nella Università di Parma, ove divenne professore della materia nel 1954 e infine ordinario nel 1957. Nel 1963 il Fassò passò all'Università di Bologna, dove rimase titolare della disciplina, tenuta con alto prestigio e qualificata dignità fino alla morte che ne chiuse la laboriosa giornata»
  19. ^ Enrico Pattaro, Gli studi vichiani di Guido Fassò, in Bollettino del Centro Studi Vichiani, vol. 5, Napoli, Guida, 1975, pp. 94-95 e nota 12.
    «Tra le carte personali di Guido Fassò ho trovato una cartolina postale, vergata fitta fitta da Gioele Solari. In essa, tra le altre cose, è scritto: ‘Da tempo ero convinto della verità della interpretazione giuridica della S.[cienza] Nuova: ma Lei [Fassò] ne ha dato ampia, profonda, persuasiva dimostrazione. La cautela con cui è sostenuta è frutto della Sua modestia, e della Sua serietà di studioso. Il Suo saggio sui «quattro autori» può stare a paro cogli scritti vichiani del Donati e del Fubini e supera la visione Croce-Nicolini che sul punto della genesi giuridica della S.[cienza] N.[uova] stanno ancora sulle generali’ [cfr. nota 12: La cartolina [...] fu scritta il 17 maggio 1949]»
  20. ^ Guido Fassò, Prefazione, in Carla Faralli (a cura di), Storia della filosofia del diritto, vol. 1, Roma-Bari, Laterza, 2007 [1966], p. V, ISBN 978-88-420-6239-4.
    «‘Finalmente esiste in Italia (dico in Italia, ma potrei dire sulla faccia della terra) una storia della filosofia del diritto, non angustamente scolastica, non puramente nozionistica e per di più completa’: così Norberto Bobbio in due lettere a Guido Fassò del 27 aprile 1966 e del 18 gennaio 1971 salutava l'uscita della Storia della filosofia del diritto»
  21. ^ G. Fassò, Storia della filosofia del diritto, 3 voll., edizione aggiornata a cura di C. Faralli, vol. 3, Roma-Bari, Laterza, 2001 [1970], p. 247, ISBN 978-88-420-7936-1.
    «In tutta la filosofia del Gentile si ha una concezione speculativa indubbiamente grandiosa, ma che si risolve in vana retorica, negante l'esperienza della realtà effettuale. Non è tuttavia dalla negazione della molteplicità dei soggetti che discende la negazione della realtà del diritto nella filosofia gentiliana. Come in quella del Croce, essa è compiuta in relazione alla dialettica dello spirito, cioè del soggetto assoluto»
  22. ^ C. Faralli, Presentazione, in G. Fassò, La democrazia in Grecia, a cura di C. Faralli, E. Pattaro, G. Zucchini, 2ª ed., Milano, Giuffrè, 1999, p. X, ISBN 88-14-07833-5.
    «È importante, infine, sottolineare il valore di impegno civile che il filosofo bolognese riconosceva al testo e che ad esso venne riconosciuto dalla traduzione greca del 1971 [cfr. nota 8: Thessalonike, Poseidonas], all'epoca della dittatura militare in Grecia»
  23. ^ Norberto Bobbio, Giusnaturalismo e positivismo giuridico, prefazione di Luigi Ferrajoli, Roma-Bari, Laterza, 2011 [1965], p. 4, ISBN 978-88-420-8668-0.
  24. ^ Norberto Bobbio, La filosofia del diritto in Italia (PDF), in Jus, Milano, 1957, p. 189. URL consultato il 22 agosto 2016.
  25. ^ Carla Faralli, I momenti della riflessione critica su Guido Fassò, in Guido Fassò, Scritti di filosofia del diritto, vol. 3, Milano, Giuffrè, 1982, pp. 1487-1488, ISBN non esistente.
    «Prezzolini chiosa Cristianesimo e società sia in un articolo su ‘Il resto del carlino’ sia nel libro Cristo e/o Machiavelli. ‘Conservo la prima edizione di Cristianesimo e società — egli scrive —... La volli come compagna perché dovevo moltissimo a quel libro, cioè non dirò l'apertura, ma la conferma dotta, serena, eppure appassionata di un punto di vista importante’. Prezzolini ritiene di aver trovato in Fassò, argomentate con un'alta filologia, sempre al corrente della produzione critica e accompagnata dalla conoscenza dei testi filosofici, quelle stesse idee che anch'egli aveva manifestato fin dal 1908 ‘lanciate piuttosto da un intuito che da un sapere storico’»
  26. ^ Guido Fassò (PDF) [collegamento interrotto], in Annuario dell'Anno Accademico 1973-1974, Bologna, Tipografia Compositori, 1975, p. 423. URL consultato il 22 agosto 2019.
  27. ^ E. Pattaro, Ricordo di Guido Fassò, in Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, n. 3, Milano, Giuffrè, 1975, p. 1090.
  28. ^ CIRSFID - Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia del Diritto, Filosofia e Sociologia del Diritto e Informatica Giuridica, su cirsfid.unibo.it. URL consultato il 23 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2019).
  29. ^ G. Fassò, Storia della filosofia del diritto, 3 voll., edizione aggiornata a cura di C. Faralli, vol. 3, Roma-Bari, Laterza, 2001 [1970], pp. 285-286, ISBN 978-88-420-7936-1.
    «Romano si tiene deliberatamente fuori dal campo della filosofia, non sfruttando neppure quegli indirizzi di essa, primo fra tutti quello del Croce, che potevano valere a suffragar la sua tesi. Questa è sostenuta unicamente sul terreno della considerazione empirica del diritto, e non vuole avere né premesse né conclusioni che stiano al di fuori o al di sopra di essa. […] Neppure il Romano dà del concetto di istituzione una definizione esauriente»
  30. ^ G. Marini, Il giusnaturalismo nella cultura filosofica italiana del Novecento [1976], in Id., Storicità del diritto e dignità dell'uomo, Napoli, Morano, 1987, p. 315, ISBN non esistente.
  31. ^ Cfr. N. Matteucci, recensione a G. Fassò, Cristianesimo e società, Giuffrè, Milano 1956, in Il Mulino, n. 10, ottobre 1957, p. 732b.
    «L'esigenza filosofica fondamentale che si palesa nei lavori del Fassò […] è quella di uscire dallo storicismo immanentistico dei Croce e dei Gentile che vedeva nella storia la manifestazione di un principio assoluto (lo Spirito, l'Atto)»
  32. ^ Cfr. E. Pattaro, In che senso la storia è esperienza giuridica: l'istituzionalismo trascendentale di Guido Fassò [1983], in appendice a G. Fassò, La storia come esperienza giuridica, a cura di C. Faralli, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016 [1953], p. 146, ISBN 978-88-498-4623-2.
    «L'esperienza che Fassò aveva avuto della filosofia idealistica egemone in Italia nella prima metà del secolo, la quale all'interno dei suoi precedenti studi vichiani, condotti in chiave di storia della filosofia, non necessariamente costituiva un'ipoteca con cui dover fare conti precisi, in sede teoretica — sia pure di filosofia del diritto — venne chiamata ad un inevitabile redde rationem»
  33. ^ a b G. Fassò, Storia della filosofia del diritto, 3 voll., edizione aggiornata a cura di C. Faralli, vol. 3, Roma-Bari, Laterza, 2001 [1970], p. 287, ISBN 978-88-420-7936-1.
  34. ^ Il giudizio, tuttavia, è già presente in G. Fassò, La storia come esperienza giuridica, a cura di C. Faralli, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016 [1953], p. 32, ISBN 978-88-498-4623-2.
    «È proprio questo, del resto, il punto debole della dottrina del Romano, che fu subito rilevato dai suoi critici: il circolo vizioso in cui egli si aggira, presupponendo la giuridicità di quella istituzione che poi identifica con il diritto. In altre parole, il Romano afferma che sono istituzione, ossia ordinamento giuridico, ossia diritto, quegli enti o corpi sociali che hanno carattere giuridico»
  35. ^ B. Croce, Logica come scienza del concetto puro, a cura di C. Farnetti, con una nota al testo di G. Sasso, Napoli, Bibliopolis, 1996 [1909], p. 223, ISBN 978-88-7088-345-9.
  36. ^ B. Croce, La storia come pensiero e come azione, a cura di M. Conforti, con una nota al testo di G. Sasso, Napoli, Bibliopolis, 2002 [1938], p. 29, ISBN 978-88-7088-377-0.
    «Si può dire che, con la critica storica della filosofia trascendente, la filosofia stessa, nella sua autonomia, sia morta, perché la sua pretesa di autonomia era fondata appunto nel carattere suo di metafisica. Quella che ne ha preso il luogo, non è più filosofia, ma storia, o, che viene a dire il medesimo, filosofia in quanto storia e storia in quanto filosofia: la filosofia-storia, che ha per suo principio l'identità di universale ed individuale, d'intelletto e intuizione, e dichiara arbitrario o illegittimo ogni distacco dei due elementi, i quali realmente sono un solo»
  37. ^ G. Fassò, La storia come esperienza giuridica, a cura di C. Faralli, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016 [1953], p. 92, ISBN 978-88-498-4623-2.
    «L'esperienza giuridica non [è] altro che l'esperienza umana nella sua totalità, la storia stessa insomma dell'uomo»
  38. ^ Enrico Pattaro, In che senso la storia è esperienza giuridica: l'istituzionalismo trascendentale di Guido Fassò, cit., p. 153.

    «La concreta unità del reale, l'universale concreto, è un residuato della grandiosa retorica metafisica idealistica. Fassò, con l'onore delle armi, lo colloca nella dimensione che gli compete, ossia dell'inconoscibile, indicibile, incomunicabile per definizione: dell'indiscutibile che è tale non perché sia vero o certo di là da ogni ragionevole dubbio, bensì perché non è possibile oggetto di discorso, non è suscettibile di ragionamento, sfugge ad ogni comprensione e spiegazione razionale. Lo colloca nella dimensione del privo di senso»

  39. ^ Guido Fassò, La legge della ragione, a cura di Carla Faralli, Enrico Pattaro e Giampaolo Zucchini, 2ª ed., Milano, Giuffrè, 1999 [1964], p. 11, ISBN 88-14-07827-0.
  40. ^ Enrico Pattaro, In che senso la storia è esperienza giuridica: l'istituzionalismo trascendentale di Guido Fassò, cit., p. 155, nota 10.

    «Resti chiaro, peraltro, che Fassò rinvia sì al piano mistico l'unità del reale, l'assoluto, l'universale concreto, ecc., ma che, non per questo, egli professa una filosofia mistica (intuizionistica)»

  41. ^ Il giudizio di Lombardi Vallauri è espresso nel suo Amicizia, carità, diritto, Giuffrè, Milano 1969, p. 238 («Considerata nel suo arco complessivo, l'opera di Fassò risulta formare come un dittico, che da un lato ribadisce rigorosamente la sopragiuridicità della esperienza cristiana giunta al suo culmine (identificato nella carità), e dall'altro lato riconosce la funzione preziosa della ragione giuridica ‘nel mondo, dove ogni individuo limita e contraddice l'altro e dove una norma di coesistenza è indispensabile’») e accolto in Guido Fassò, Società, legge e ragione, Milano, Edizioni di Comunità, 1974, pp. 8-9, ISBN non esistente.
  42. ^ Enrico Pattaro, In che senso la storia è esperienza giuridica: l'istituzionalismo trascendentale di Guido Fassò, cit., p. 158.

    «La ‘(concreta) molteplicità del reale’, il ‘flusso eracliteo dei particolari concreti’, l'eterogeneo continuum di cui Fassò parla richiamando Ross, è la realtà empirica, fenomenica: molteplicità infinita di eventi originali e irripetibili, ‘non essendovi nello spazio, e più ancora nel tempo, due fenomeni perfettamente identici’»

  43. ^ Sulla posizione crociana rispetto al giusnaturalismo cfr., per esempio, Benedetto Croce, Filosofia della pratica. Economica ed etica, a cura di M. Tarantino, con una nota al testo di G. Sasso, Napoli, Bibliopolis, 1996 [1909], pp. 332-333, ISBN 978-88-7088-357-2.
    «Contraddittorio è altresì il concetto di un codice eterno, di una legislazione-limite o modello, di un diritto universale, razionale o naturale, o come altro lo si è venuto variamente intitolando. Il diritto naturale, la legislazione universale, il codice eterno, che pretende fissare il transeunte, urta contro il principio della mutevolezza delle leggi, che è conseguenza necessaria del carattere contingente e storico del loro contenuto. Se al diritto naturale si lasciasse fare quel che esso annunzia, se Dio permettesse che gli affari della Realtà fossero amministrati secondo le astratte idee degli scrittori e dei professori, si vedrebbe, con la formazione e applicazione del Codice eterno, arrestarsi di colpo lo Svolgimento, concludersi la Storia, morire la Vita, disfarsi la Realtà»

    Sulla presa esplicita di distanza di Fassò da Croce, cfr. Società, legge e ragione, cit., pp. 7-8.

    «Ho continuato a ripetere la stessa cosa: che il diritto nasce dalla natura umana, la quale è natura storica e natura sociale. Ho rifiutato dapprima, sotto la suggestione dell'antigiusnaturalismo del tempo in cui ero cresciuto, di chiamare naturale un siffatto diritto; più tardi, dopo avere approfondito la conoscenza storica del giusnaturalismo ed essermi meglio chiarito la parte che esso ha avuto nella difesa della libertà contro l'assolutismo politico, mi sono deciso a designare con quell'aggettivo in realtà equivoco il diritto che la ragione trova nella natura della società»

  44. ^ Guido Fassò, Storia della filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, vol. 2, Roma-Bari, Laterza, 2001 [1968], p. 91, ISBN 978-88-420-6240-0.
  45. ^ Guido Fassò, Sicietà, legge e ragione, Milano, Edizioni di Comunità, 1974, p. 8, ISBN non esistente.
  46. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  47. ^ Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, n. 291, 8 novembre 1974, p. 7719. URL consultato il 23 agosto 2019.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

L'ordine delle opere, ivi compreso quello delle curatele e della letteratura critica, segue l'anno originario di pubblicazione. Laddove, invece, si è riscontrata coincidenza cronologica, si è preferito seguire l'ordine alfabetico.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Per una più completa bibliografia degli scritti di Guido Fassò, si rinvia a Giampaolo Zucchini, Bibliografia degli scritti filosofico-giuridici di Guido Fassò, in appendice al terzo volume degli Scritti di filosofia del diritto dello stesso Fassò, a cura di Enrico Pattaro, Carla Faralli, Giampaolo Zucchini, Giuffrè, Milano 1982, pp. 1463-1473.

  • Guido Fassò, I «quattro auttori» del Vico. Saggio sulla genesi della Scienza nuova, Milano, Giuffrè, 1949, ISBN non esistente.
  • Guido Fassò, La storia come esperienza giuridica, a cura di Carla Faralli, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2016 [1953], ISBN 978-88-498-4623-2.
  • Guido Fassò, Cristianesimo e società, 2ª ed., Milano, Giuffrè, 1969 [1956], ISBN non esistente.
  • Guido Fassò, La democrazia in Grecia, a cura di Carla Faralli, Enrico Pattaro e Giampaolo Zucchini, 2ª ed., Milano, Giuffrè, 1999 [1959], ISBN 88-14-07833-5.
  • Guido Fassò, Il diritto naturale, 2ª ed., Torino, ERI, 1972 [1964], ISBN non esistente.
  • Guido Fassò, La legge della ragione, a cura di Carla Faralli, Enrico Pattaro e Giampaolo Zucchini, 2ª ed., Milano, Giuffrè, 1999 [1964], ISBN 88-14-07827-0.
  • Guido Fassò, Storia della filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, vol. 1, Roma-Bari, Laterza, 2005 [1966], ISBN 88-420-6239-1.
  • Guido Fassò, Storia della filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, vol. 2, Roma-Bari, Laterza, 2001 [1968], ISBN 88-420-6240-5.
  • Guido Fassò, Storia della filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, vol. 3, Roma-Bari, Laterza, 2009 [1970], ISBN 978-88-420-7936-1.
  • Guido Fassò, Vico e Grozio, Napoli, Guida, 1971, ISBN non esistente.
  • Guido Fassò, Società, legge e ragione, Milano, Edizioni di Comunità, 1974, ISBN non esistente.
  • Guido Fassò, Scritti di filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, Enrico Pattaro e Giampaolo Zucchini, vol. 1, Milano, Giuffrè, 1982, ISBN non esistente.
  • Guido Fassò, Scritti di filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, Enrico Pattaro e Giampaolo Zucchini, vol. 2, Milano, Giuffrè, 1982, ISBN non esistente.
  • Guido Fassò, Scritti di filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, Enrico Pattaro e Giampaolo Zucchini, vol. 3, Milano, Giuffrè, 1982, ISBN non esistente.

Curatele[modifica | modifica wikitesto]

  • Ugo Grozio, Prolegomeni al diritto della guerra e della pace, traduzione, introduzione e note di Guido Fassò, aggiornamento di Carla Faralli, 3ª ed., Napoli, Morano, 1979 [1949], ISBN non esistente.

Biografie[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Tamassia, Fassò, Guido, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 45, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1995, pp. 295-298, ISBN non esistente.
  • Carla Faralli, Fassò, Guido, in Dizionario biografico dei giuristi italiani (XII – XX secolo), 2 voll., diretto da Italo Birocchi, Ennio Cortese, Antonello Mattone, Marco Nicola Miletti, con la collaborazione della Biblioteca del Senato, vol. 1, Bologna, Il Mulino, 2013, pp. 825-826, ISBN 978-88-15-24124-5.

Letteratura critica[modifica | modifica wikitesto]

Per una più completa bibliografia degli scritti su Guido Fassò, almeno fino agli anni Ottanta, si rinvia a Carla Faralli, I momenti della riflessione critica su Guido Fassò, in appendice al terzo volume degli Scritti di filosofia del diritto dello stesso Fassò, a cura di Enrico Pattaro, Carla Faralli, Giampaolo Zucchini, Giuffrè, Milano 1982, pp. 1475-1517, che passa in rassegna i contributi dedicati all'opera del filosofo felsineo. Segue, alle pp. 1518-1528 del suddetto terzo volume, la Bibliografia degli scritti su Guido Fassò.

  • Enrico Pattaro, Gli studi vichiani di Guido Fassò (PDF), in Bollettino del Centro Studi Vichiani, vol. 5, Napoli, Guida, 1975, pp. 87-121. URL consultato il 23 agosto 2016.
  • Enrico Pattaro, Ricordo di Guido Fassò, in Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, n. 3, Milano, Giuffrè, 1975, pp. 1089-1105 (con Bibliografia delle opere di Guido Fassò, a cura di Giampaolo Zucchini, pp. 1097-1105).
  • Felice Battaglia, Guido Fassò: in memoria, in Rivista internazionale di filosofia del diritto, n. 2, 1975, pp. 301-310.
  • Antonio-Enrique Pérez Luño, L'itinerario intellettuale di Guido Fassò, in Rivista internazionale di filosofia del diritto, vol. 53, n. 3, Milano, Giuffrè, 1976, pp. 372-381.
  • Enrico Pattaro, Sull'Assoluto. Contributo allo studio del pensiero di Guido Fassò, in Guido Fassò, Scritti di filosofia del diritto, a cura di Carla Faralli, Enrico Pattaro e Giampaolo Zucchini, vol. 1, Milano, Giuffrè, 1982, pp. XIX-LXXX, ISBN non esistente.
  • Enrico Pattaro, In che senso la storia è esperienza giuridica: l'istituzionalismo trascendentale di Guido Fassò, in Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, vol. 37, n. 2, Milano, Giuffrè, 1983, pp. 390-428.
  • (ES) Antonio-Enrique Pérez Luño, Razon y historia en la experiencia filosofica y juridica de Guido Fassó, in Carla Faralli e Enrico Pattaro (a cura di), Reason in Law. Proceedings of the Conference Held in Bologna, 12-15 Dicembre 1984, vol. 1, Milano, Giuffrè, 1987, pp. 47-62, ISBN 88-14-01245-8.
  • Giuliano Marini, Lo storicismo di Guido Fassò, in Carla Faralli e Enrico Pattaro (a cura di), Reason in Law. Proceedings of the Conference Held in Bologna, 12-15 Dicembre 1984, vol. 1, Milano, Giuffrè, 1987, pp. 35-46, ISBN 88-14-01245-8.
  • Dario Quaglio, Guido Fassò. Della ragione come legge, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1991, ISBN 88-7104-267-0.
  • (ES) Fernando Higinio Llano Alonso, El pensamiento iusfilosófico de Guido Fassò, Madrid, Editorial Tecnos, S.A., 1997, ISBN 978-84-309-2966-5. URL consultato il 5 luglio 2019.
  • Carla Faralli, Norberto Bobbio e Guido Fassò. Sulla annosa e ricorrente disputa tra positivisti e giusnaturalisti, in Antonio Punzi (a cura di), Metodo, linguaggio, scienza del diritto. Omaggio a Norberto Bobbio (1909-2004), Milano, Giuffrè, 2007, pp. 145-154, ISBN 978-88-14-12801-1.
  • Paolo Grossi, Carla Faralli, Antonio-Enrique Pérez Luño, Francesco D'Agostino, Franco Todescan, Luigi Ferrajoli, Eugenio Ripepe, Luigi Lombardi Vallauri e Enrico Pattaro, Guido Fassò. Una tavola rotonda, in Rivista di filosofia del diritto, Bologna, Il Mulino, dicembre 2015, pp. 7-69, ISBN 978-88-15-26112-0, ISSN 2280-482X (WC · ACNP). URL consultato il 28 agosto 2016.
  • Fernando Higinio Llano Alonso, L'idea di storia come esperienza giuridica in Guido Fassò, in Rivista di filosofia del diritto, Bologna, Il Mulino, dicembre 2017, pp. 397-412, ISBN 978-88-15-26112-0, ISSN 2280-482X (WC · ACNP). URL consultato il 15 novembre 2018.
  • Giuseppe Russo, Guido Fassò. Un itinerario filosofico tra diritto e natura umana, in Il Pensiero Italiano. Rivista di studi filosofici, vol. 2, n. 1-2, 2018, pp. 91-114, ISSN 2532-6864 (WC · ACNP). URL consultato il 28 ottobre 2019.
  • Carla Faralli, Guido Fassò. Il maestro e lo studioso, Bologna, Bologna University Press, 2023, ISBN 9791254772966.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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