Jump to content

La conoscenza libera basata sulle licenze Creative Commons

From Meta, a Wikimedia project coordination wiki
This page is a translated version of the page Free knowledge based on Creative Commons licenses and the translation is 72% complete.
Outdated translations are marked like this.

La conoscenza libera basata sulle licenze Creative Commons: conseguenze, rischi ed effetti collaterali della clausola "Non Commerciale - NC".

Premessa

Un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo usa le licenze pubbliche offerte da Creative Commons (CC) per rendere disponibili i risultati della propria creatività al riutilizzo da parte di altre persone. Sempre più spesso anche progetti di ricerca, istituzioni e aziende decidono di far proprio il motto CC: "Alcuni diritti riservati". Uno degli esempi più famosi di questo fenomeno è la Wikimedia Foundation, che nel 2008, assieme alla sua comunità mondiale di attivisti decise di pubblicare la propria enciclopedia universale Wikipedia nei termini della licenza CC BY SA "Attribuzione - Condividi allo stesso modo".

Questa licenza è solo una delle sei presenti fra le licenze CC base. Le più largamente utilizzate fra queste licenze includono anche l'abbreviazione NC, ossia "solo uso non commerciale". Molti degli autori che scelgono intuitivamente una licenza con la clausola NC lo decidono con la comprensibile intenzione di impedire che il proprio lavoro venga sfruttato da altre persone, a scopo di lucro, senza il loro permesso e controllo.

Spesso, tuttavia, non si conoscono le molte altre conseguenze di questa scelta. Questa brochure prodotta da Wikimedia Deutschland, Creative Commons Germania e iRights.info (e tradotta da volontari italiani, fra cui Wikimedia italia) intende colmare questa lacuna. Ci aspettiamo commenti e suggerimenti su questa iniziativa e speriamo davvero che conduca a molte esperienze "illuminanti".

Sentiti ringraziamenti alla Open Knowledge Foundation tedesca che ha supportato e facilitato la traduzione inglese del testo originale (e a tutti i volontari italiani che hanno contribuito a tradurla, nonché a Wikimedia Italia che ha deciso di sobbarcarsi l'onere della stampa).

John H. Weitzmann, conduttore del Progetto Legale della CC DE

Introduzione

Immagina un mondo in cui ogni persona possa avere libero accesso all'intero patrimonio della conoscenza umana. Questo è il nostro scopo.

— La Visione della Wikimedia Foundation

Con le licenze Creative Commons, i creativi hanno a disposizione mezzi semplici per rendere liberi i loro lavori in modo che il pubblico sia autorizzato ad utilizzarli. In un momento storico in cui la conoscenza è sempre più importante per lo sviluppo individuale e della società, le opere sotto licenza creative commons e knowledge commons accrescono di importanza. Parte delle opere knowledge commons sono lavori creati dall'umanità che sono liberamente accessibili e ri-usabili. Solo la conoscenza comune salvaguarda le pari opportunità di tutti gli uomini riguardo all'accesso all'informazione, all'educazione e alla conoscenza.

Molti autori vogliono partecipare alla fondazione delle moderne società della conoscenza. Essi non vogliono mantenere "tutti i diritti riservati", anzi al contrario sono interessati a vedere i loro lavori utilizzati da molti. Questo obiettivo è favorito in particolar modo dalle possibilità che offre internet nello scambio di informazioni e di conoscenza in una maniera senza precedenti.

Creative Commons (CC) è il ben noto insieme di strumenti per pubblicare i propri contenuti. Ma non tutte le licenze CC sono uguali. Un punto di forza di CC è che dà agli autori l'opportunità di inquadrare le condizioni d'uso più importanti per loro. L'utilizzatore (il pubblico) ottiene solo determinati diritti, mentre tutti gli altri restano all'autore o ai detentori dei diritti sull'opera. Questo si ottiene componendo moduli di licenze come mattoni.

All'interno dei diversi moduli delle licenze Creative Commons, specialmente la restrizione NC ‒ solo uso non commerciale ‒ è molto diffusa tra gli autori. Sotto questa condizione, un uso commerciale non è permesso. Tuttavia optare per una licenza che non permette l'uso commerciale ha vaste conseguenze.

Molte possibilità di utilizzo, come l'inclusione in comunità di conoscenza e archivi, la Wikipedia, i giornali locali, pubblicazioni, compilazioni e sintesi, sono di fatto esclusi e pertanto richiedono un'approvazione aggiuntiva ‒ a dispetto del fatto che questi usi siano spesso ricercati dagli autori stessi.

Questo dépliant spiegherà tutte le conseguenze della scelta di una variante di licenza CC solamente ristretta all' uso non commerciale (NC). Spesso, infatti, gli effetti ricercati nella selezione del modulo NC, vengono raggiunti altrettanto bene con altri mezzi. In alcuni casi, il modulo NC è completamente inadatto a raggiungere gli scopi desiderati dall'autore. D'altra parte, il suo utilizzo ha vaste conseguenze, spesso non volute, sulla possibilità di distribuzione dei contenuti. L'eventuale decisione di applicare il modulo NC deve perciò essere attentamente valutata.

1. Cosa si intende per Open Content? - Contenuti che si possono usare liberamente.

Open Content è un contenuto che è aperto e liberamente accessibile - in modo automatico, non solo dopo che l'autore dà il proprio permesso. Ma non è questo il punto. La legge sul copyright stabilisce che il contenuto può essere distribuito e utilizzato solo quando il titolare dei diritti lo consente esplicitamente. Tuttavia, usare questa norma di base nell'era digitale sta diventando sempre più discutibile. La cultura umana è sempre stata plasmata dall'impulso a migliorare l'esistente. Ognuno costruisce su ciò che altri hanno creato.

Il contenuto digitale può essere riprodotto e utilizzato con una facilità impossibile prima d'ora. Dunque, ciò che è possibile tecnicamente dovrebbe essere reso possibile legalmente. L'ideale della conoscenza libera, secondo cui tutti i saperi dovrebbero essere accessibili a chiunque, necessita di una base legale applicabile senza problemi al contesto di Internet. Scienziati e ricercatori, in particolare, hanno evidenziato il grande potenziale di Internet per lo scambio libero di conoscenze. Nel 2003, le organizzazioni scientifiche tedesche hanno chiesto il libero accesso alle opere scientifiche nella Dichiarazione di Berlino:

La nostra missione nel diffondere la conoscenza è completa solo a metà se l'informazione non è messa a disposizione da subito e per tutta la società.

Esistono molti progetti che hanno come missione la promozione e la diffusione delle conoscenze libere. Questo grafico ne mostra alcune:

  • l'enciclopedia online Wikipedia in cui gli utenti raccolgono tutto il sapere dell'umanità;
  • l'Open Access che permette lo scambio dei saperi nel mondo accademico;
  • la comunità del software libero e open source collabora per sviluppare software il cui codice è liberamente disponibile e riutilizzabile;
  • la Open Knowledge Foundation promuove la pubblicazione, l'uso e il riuso di banche dati aperte.

Tutte queste iniziative sono realizzate applicando licenze libere: le licenze Creative Commons (CCPL) e la GNU General Public License (GPL) sono tra gli esempi più noti.

Nuove possibilità di diffusione della conoscenza devono essere sostenute, non solo attraverso la forma classica ma anche e sempre più tramite il paradigma dell'open access (accesso aperto) mediante internet. Definiamo open access come una fonte esauriente di conoscenza umana ed eredità culturale che è stata approvata dalla comunità scientifica.

Allo scopo di realizzare la visione di una rappresentazione della conoscenza globale e accessibile, il Web futuro deve essere sostenibile, interattivo e trasparente. Contenuti e strumenti software devono essere apertamente accessibili e compatibili.

Nel contesto del software è stato concepito il principio dell'Open Source. Open Source significa che il codice sorgente del software è liberamente accessibile a chiunque. Open Source è stato introdotto perché gli sviluppatori di software non siano costretti a ricominciare daccapo ogni volta che si trovano a scrivere nuovo software, ma possano ripartire da lavoro già esistente.

Per assicurare questo principio, fu definita la GNU General Public License (GPL). Il software rilasciato attraverso questa licenza può essere usato e ampliato da chiunque. L'approccio Open Source nel software permette esplicitamente anche l'uso commerciale. Persino il suo stesso successo è fortemente dipendente da questa possibilità. L'Open Content poggia sulla stessa idea di base del software Open Source: dovrebbe poter essere permesso anche di usare liberamente dei lavori scritti, dei film o dei lavori multimediali. L'opzione conosciuta di gran lunga migliore per licenziare contenuto come Open Content, permettendone quindi un uso libero, è l'insieme di licenze pubbliche Creative Commons (CC).

Le Creative Commons sono state sviluppate nel 2001 su iniziativa del professore di legge Lawrence Lessig alla Stanford University. Le Creative Commons intendono fornire licenze comprensibili per il rilascio pubblico di contenuti per tutti, promuovendo così i beni culturali comuni, o persino in primo luogo renderli possibili.

Invece del solito principio del diritto d'autore, in cui tutti i diritti sono riservati all'autore, l'uso di queste licenze riserva solo alcuni diritti. Il contenuto è reso disponibile per l'uso da parte del pubblico. Le Creative Commons non sono in conflitto con l'esistente legge sul diritto d'autore, bensì sono costruite su di essa. Senza legge sul diritto d'autore il rilascio pubblico non funzionerebbe affatto. Il contenuto protetto da diritto d'autore, come film, musica, testi e immagini, può essere usato liberamente per mezzo di tale licenza.

2. Perché un contenuto viene posto sotto una licenza CC? – Per renderlo più utilizzabile

Molti creativi vogliono che i loro testi, musica o film, siano fruiti da quante più persone possibile (anche la distribuzione di opere è de jure un tipo d'uso). Hanno interesse al libero scambio d'informazioni. In particolar modo, i contenuti didattici sono creati con lo scopo di raggiungere quanti più studenti possibile. In questo caso, qualunque restrizione legale è controproduttiva.

Ma la restrizione più grave di tutte è il non fare nulla. Ciò che suona paradossale riflette la normalità legale: "Tutti i diritti riservati". Chiunque crea qualcosa di nuovo, ma non dettaglia se e come il suo lavoro possa essere usato, si ritiene dica "L'uso del mio lavoro non è permesso a nessuno". Le licenze CC perciò forniscono una soluzione semplice per esprimere il desiderio di condividere, dicendo "A tutti è permesso di usare il mio contenuto nel rispetto dei termini e delle condizioni seguenti".

La semplicità e la comprensibilità delle licenze CC ha contribuito fortemente al loro uso diffuso. Esse sono inoltre conformi alla legge e adattate a livello internazionale per le particolarità dei diversi sistemi legali. Le persone che usano licenze CC spesso lo fanno con l'intento che le loro opere siano utilizzate in istituzioni sociali, culturali o didattiche.

Le licenze CC che contengono il modulo NC, che autorizza unicamente un uso libero, non commerciale, sono spesso considerate come un contro-modello in un mondo dove si può far pagare ogni singolo uso anche ad istituzioni benefiche o senza fini di lucro. Un esempio può essere quello di un caso dove vennero chiesti diritti di licenza per copiare e distribuire testi di canzoni negli asili, un caso che creò lo sdegno popolare. Per la legge, questa richiesta era perfettamente giustificata. Applicando una licenza CC, molti autori vogliono dissociarsi da questo tipo di pratica. La scelta di includere il modulo NC è spesso anche una presa di posizione contro comportamenti approfittatori.

In ogni modo, non tutti i tipi di usi commerciali vanno visti negativamente; al contrario, non è né amorale né a scapito della comunità che coloro con un interesse finanziario nei contenuti li distribuiscano anche. Spesso, il successo di un lavoro culturale o educativo dipende molto dal suo sfruttamento commerciale.

3. Perché ci sono differenti licenze CC? - Le licenze CC riflettono i diversi interessi degli autori.

È comune a tutte le varianti di licenza CC l'idea che l'uso del contenuto sarà facilitato. Ma i creativi, gli autori, i registi e i musicisti non sono tutti d'accordo su quale uso delle loro opere vogliono permettere.

Le sei diverse varianti di CC rispondono a queste esigenze. Esse offrono uno strumento flessibile per legare l'uso a certe condizioni. Un buon esempio è la questione se gli autori vogliano consentire l'editing e il remix delle loro opere. Per alcuni, è fondamentale che il loro lavoro rimanga immutato. Questi creatori possono garantirselo applicando il modulo No Derivatives ("Niente Opere Derivate", ND in breve), pur permettendone altri usi.

Per altri è interessante vedere i propri lavoro usato in remix, collage e in combinazione con altri lavori. Costoro considerano la creazione di contenuto come una fase transitoria di un processo più ampio. I loro contenuti sono basati su opere più antiche e si sviluppano in lavori nuovi. Chi vuole assegnare una licenza CC in quest'ottica, non sceglierà la restrizione Non opere derivate.

Se tieni particolarmente al principio del Open Content, lo puoi esprimere attraverso il modulo Share-Alike (SA), secondo il quale il tuo contenuto può venire modificato e ridistribuito, ma solo sotto gli stessi termini di licenza. Il nuovo contenuto rimarrà quindi aperto e liberamente accessibile.

Alcuni creativi possono voler escludere un uso commerciale dei loro contenuti. Per far valere questa richiesta, ogni tipo di licenza può essere esteso con il modulo "NonCommerciale" (NC). Questa scelta non è raccomandabile in tutti i casi, dato che limita molti diritti d'uso, il che può essere controproducente per il creatore o per i detentori dei diritti.

4. Il modulo NC quali effetti ha sulla distribuibilità? – Opere in NC non sono distribuite altrettanto facilmente e ampiamente

Un'opera contrassegnata come NC non può essere inclusa in progetti di conoscenza libera come Wikipedia, in certi archivi di risorse aperte né in progetti di software libero. Spesso è proprio un uso commerciale che fa fiorire un'iniziativa non a scopo di lucro.

I DVD di Wikipedia prodotti in Italia e Germania hanno notevolmente incrementato la popolarità di Wikipedia. Lo stesso vale per l'inclusione in archivi commerciali, un altro uso considerato commerciale che non sarebbe permesso dal modulo NC.

Nel contesto dell'istruzione e formazione, molte istituzioni dipendono da risorse proprie, non essendo finanziate (o almeno non per intero) da fondi pubblici. La dipendenza da quote di iscrizione qualifica l'uso di un'opera da parte loro come commerciale e quindi non ammesso dalle licenze col modulo NC: è necessario un permesso specifico da parte degli autori.

Persino l'uso da parte di molti blog e siti personali è illegale sotto la clausola NC. Molti blogger fanno uso di pubblicità per ridurre i propri costi di gestione, o hanno altre fonti di introito. Di conseguenza, l'uso da parte loro è, o può essere, classificabile come commerciale.

5. Cos'è l'uso commerciale? - Ogni uso che sia prevalentemente rivolto verso un vantaggio commerciale o un compenso monetario privato.

Quando si sente parlare di uso commerciale, si potrebbe spesso pensare a multinazionali come Microsoft o Shell, o alla compravendita di azioni, al denaro facile o allo sciacallaggio. Il termine "uso commerciale", tuttavia non contiene alcuna valutazione morale sulla condotta commerciale delle rispettive imprese o privati, ma descrive semplicemente che essi stanno ottenendo un vantaggio commerciale e, eventualmente, mirano a un compenso finanziario. E ciò è necessario per chi non è completamente finanziato da fondi pubblici o donazioni private.

Si tratta in maniera evidente di uso commerciale se, ad esempio, una società utilizza un'immagine o un testo sul proprio sito web aziendale. È anche uso commerciale se l'immagine viene stampata in un libro che viene pubblicato da una casa editrice, indipendente dal fatto che l'autore riceva una remunerazione o se abbia pagato un'eventuale tassa di stampa per rendere possibile la pubblicazione. La casa editrice agisce con un interesse commerciale in entrambi i casi.

Una decisione più difficile è se un blog privato ​​agisca con interesse commerciale, nel caso in cui il gestore del blog (o il suo servizio di hosting) pubblica annunci pubblicitari al fine di ottenere ricavi. Tali ricavi sono spesso minimi e coprono a malapena i costi di hosting. Ci sono buoni argomenti per non classificare tali casi come prevalentemente finalizzati ad avere un ritorno finanziario, e quindi poterli chiamare "non commerciali". La distinzione è difficile, però, e molti casi sono controversi.

Per rimanere con l'esempio del blog privato: A che punto un blog perde la sua natura non commerciale? Quando le entrate derivate dalla pubblicità superano i costi operativi? O quando viene guadagnato il primo centesimo? O solo quando viene generato un reddito "apprezzabile"?

Sicuramente, questa difficile distinzione porterà spesso il gestore del blog a non fare uso della licenza CC sui contenuti, quando la licenza contiene il modulo NC. Anche laddove l'uso sarebbe effettivamente accettabile come non commerciale.

Un altro approccio per distinguere uso commerciale da uso non commerciale potrebbe essere quello di valutare non l'uso specifico, ma il tipo di utente. Allora si dovrebbe solo valutare se l'utente o istituzione - nel suo insieme - possono essere considerate commerciali. Le scuole pubbliche e musei potrebbero essere classificati come non commerciale basandosi sulla loro mandato no-profit, e non si avrebbe bisogno di esaminare i singoli casi d'uso per la loro natura commerciale.

Purtroppo, il modulo NC non rende questo facile, dato che cita esplicitamente gli atti che devono essere non commerciale. Quindi dobbiamo presumere un atto commerciale, se, per esempio, il contenuto viene venduto in un negozio del museo che mira a generare reddito, a prescindere dallo status giuridico del negozio e il no-profit lo status del museo.

Completamente irrilevante la distinzione tra uso commerciale e non commerciale e, se l'utente è finanziariamente in grado di pagare un servizio o se avessero pagato per i diritti di utilizzo in situazioni analoghe. Una associazione di beneficenza, per esempio, che utilizza un'immagine all'interno del loro mandato non-profit, è considerata non commerciale sotto i termini della licenza NC, anche se dispone di notevoli mezzi economici e potrebbe pagare un Designer grafico in una situazione simile.

Ma ci sono pochissime istituzioni no-profit in questi giorni che hanno finanziamenti adeguati e non dipendono da ricavi aggiuntivi - che li pone di nuovo nella zona grigia del nostro tentativo di distinzione. Evitare completamente il modulo NC e le sue restrizioni dovrebbe evitare queste incertezze.

6. Una licenza CC con un modulo NC può forse prevenire che il mio contenuto sia usato dai radicali o dagli estremisti? - No. Gli estremisti vogliono cambiare la società, e non trarre profitti.

Radicali ed estremisti seguono un programma politico . I loro obiettivi sono allo stesso tempo non necessariamente commerciali , non rivolti a un vantaggio commerciale o un compenso finanziario , ma a cambiamenti politici e sociali . Estremisti politici e religiosi radicali sono spesso organizzati in associazioni non economiche . Quindi, una licenza NC può in un certo modo anche privilegiare l' utilizzo dei contenuti da parte degli estremisti .

In altri termini : A uno scienziato che intende pubblicare uno studio sull'estremismo politico con una casa editrice non sarà consentito di utilizzare il contenuto , se protetto dall' uso commerciale dal modulo NC , perché l'editore sta agendo con interesse commerciale. A un gruppo estremista , tuttavia , che agisce formalmente come un'associazione , è ben consentito di utilizzare lo stesso contenuto secondo le condizioni NC .

7. Il modulo NC è l'unico modo per prevenire l'appropriazione del mio contenuto da parte di imprese commerciali? - No, ci sono altri modi, come il modulo Share Alike.

Un modo altrettanto efficace ma spesso più efficiente per evitare che il contenuto venga utilizzato con intenzioni finanziarie è il modulo Condividi allo stesso modo ( SA ) . Esso consente la pubblicazione di adattamenti solo sotto le stesse o simili licenze .

Le aziende o soggetti privati ​​che vogliono appropriarsi di contenuti creativi di solito possono raggiungere questo obiettivo relativamente facilmente modificando l'opera e limitando l'utilizzo della versione modificata sulla base del nuovo distinto copyright che ha . Il modulo Condividi allo stesso modo del set di licenze Creative Commons può impedire questo. Tutti gli adattamenti devono essere pubblicati sotto la stessa licenza del contenuto originale . Ciò significa che, nelle restrizioni previste da CC , il nuovo contenuto resta tanto liberamente accessibile quanto il contenuto originale .

Inoltre , quando la modifica consiste nella ottimizzazione dei contenuti propri con contenuti esterni liberato - up CC- SA , la licenza CC- SA lavora in un modo contagioso o virale : il lavoro appena creato ( la versione modificata ) nel suo complesso può essere pubblicato solo sotto la stessa licenza . Solo questo impedisce a molte aziende di appropriarsi di contenuti gratuiti che è sotto licenza Share Alike . Sarebbe richiede loro di liberare la propria riproduzione , materiale pubblicitario ( o qualunque sia il risultato finale possa essere utilizzato a ) al pubblico sotto la stessa Share Alike - e questa è una cosa che la maggior parte delle aziende , soprattutto quelle più grandi, non sono disposti a fare .

Allo stesso tempo il modulo Condividi allo stesso modo - rispetto al modulo NC - non ha l'effetto negativo di ostacolare la distribuzione di contenuti ( nei blog per esempio) in generale . Al contrario: con il Condividi allo stesso modo tutte le modifiche sono sotto una licenza CC e gli adattamenti possono dunque essere usati in seguito non solo dall'autore , ma da qualunque terza parte .

8. I contenuti rilasciati come NC possono essere usati nel progetto Wikipedia? - No. I contenuti di Wikipedia stanno venendo usati commercialmente.

Una delle ragioni dietro alla diffusione e all'intenso uso di Wikipedia è che i suoi contenuti possono venire usati per scopi commerciali. Se così non fosse, sarebbe proibito alla maggior parte di siti di notizie o di altri siti commerciali copiare materiale da Wikipedia senza pagare e chiederne l'autorizzazione.

Wikipedia trae grande vantaggio dallo sfruttamento commerciale dei suoi contenuti. Questi sono integrati in ogni motore di ricerca, il che aumenta ulteriormente la diffusione dei contenuti di Wikipedia e -di conseguenza- la conoscenza creata collaborativamente. D'altra parte, lo sfruttamento di un motore di ricerca è senza ombra di dubbio, un'impresa a scopo di lucro.

Un altro esempio dell'uso commerciale che supporta Wikipedia è la distribuzione di sue versioni in DVD, come è stato fatto per la versione tedesca dall'azienda berlinese Directmedia. Durante un breve tempo, questo DVD divenne un bestseller, anche perché venduto a basso prezzo, ed un software con funzioni di ricerca estese.

A prerequisite for creating a Wikipedia DVD was that Directmedia was able to use its contents simply because it is allowed by the license. Furthermore, the project encouraged to sort out incomplete articles, so that they would not end up in the DVD project. Finally, the Wikipedians helped to make the data indexable and sortable.

In return, Directmedia donated one Euro per sold DVD to the German Wikipedia and inflated the Wikimedia image archive with a content donation of 10,000 reproductions of public domain artworks. The business concept of the Wikipedia DVD worked because the software added new features and made the content more attractive, but also because it used a different medium.

Even if you often get to hear that the difference between online and offline is fading, the traditional lexicon and reference format of the DVD appealed to a different target group than the Internet encyclopedia was able to attain. By this process, new readers could be interested in Wikipedia. But all of this was a commercial act, which would not have been permitted if the license that is used by default in Wikipedia would contain the NC module.

9. Si possono rilasciare contenuti licenziati come NC specificamente e separatamente per Wikipedia nonostante le restrizioni NC? – No. Le regole di accessibilità di Wikipedia non devono diventare troppo complesse.

Wikipedia rifiuta accordi bilaterali separati - esattamente come tutte le altre iniziative e progetti che lavorano secondo i principi dei contenuti liberi . In caso contrario , quei terzi che intendono collaborare con Wikipedia potrebbero essere ostacolati e danneggiati .

Tali sono , per esempio , iniziative locali , che vogliono utilizzare i contenuti di Wikipedia in giornali locali , così come motori di ricerca e servizi di stampa che desiderano includere i contenuti di Wikipedia . Ognuno di questi dovrebbe prestare molta attenzione a quale contenuto è liberamente accessibile e quale è soggetto ad accordi bilaterali separati - un ulteriore sforzo che soffocherebbe molte collaborazioni .

Nel maggio 2005 , il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales ha quindi annunciato che quel contenuto , che può essere utilizzato solo per scopi non commerciali o può essere utilizzato solo dietro approvazione distinta , non è consentito in Wikipedia e deve essere eliminato .

10. Il modulo NC previene l'uso commerciale? – Sì, ma spesso in tutti i posti sbagliati.

La restrizione NC nelle licenze CC effettivamente vieta gli usi commerciali, ma - come ogni clausola in un contratto legale - non garantisce di per sé che gli altri rispettino tale divieto. Proprio come in molte altre aree del diritto d'autore, violazioni delle restrizioni imposte dalle licenze CC sono comuni. Il modulo NC non fa eccezione.

Dovete considerare che molte aziende vedono le violazioni della legislazione sul diritto d'autore come un mero rischio finanziario, e possono intenzionalmente disobbedire alle sue restrizioni. Visto da questa prospettiva, il modulo NC ostacola esattamente quelle aziende e istituzioni che più rispettano la legislazione sul diritto d'autore. Ciò comprende istituzioni pubbliche che cooperano con partner commerciali, ma anche basi di conoscenza come Wikipedia, archivi multimediali aperti o progetti Open Source.

Tutti questi progetti, iniziative e istituzioni che appoggiano esplicitamente il libero accesso alla conoscenza sono soggetti a un esame più attento del loro rispetto delle restrittive norme del diritto d'autore. Per non mettere in pericolo il loro lavoro, essi devono studiare gli accordi di licenza con la massima cura. Dal momento che la possibilità di un uso commerciale non si può escludere del tutto - e spesso non deve essere esclusa in quanto queste iniziative sono interessate a diffondere la conoscenza - essi non utilizzeranno il contenuto distribuito con una licenza con una condizione NC.

Questo crea un paradosso: la restrizione NC è tanto più accuratamente rispettata laddove meno i suoi effetti sono desiderati.

11. Sono pronto per agire contro l'utilizzo commerciale del mio contenuto? - Se no, dovresti considerare di non usare il modulo NC per prima cosa.

Limitare una licenza Creative Commons per mezzo del modulo NC è ragionevole solo se l'autore è anche disposto ad agire contro l'uso commerciale, per esempio in tribunale .

Ciò non significa che voi dobbiate combattere ogni singola violazione del diritto d'autore. Le violazioni del diritto d'autore sono comuni, e il contenuto sotto licenze CC non fa eccezione - la decisione di intentare o meno una controversia legale dipenderà sempre da molte considerazioni .

Tuttavia, se non avete intenzione di agire contro l'uso commerciale in alcun caso, la licenza con variante NC scoraggerà solo coloro che rispettano la legge scrupolosamente , soprattutto se non sono perfettamente certi di essere considerati non commerciali . Questi sono di solito gli utilizzatori che non volete far scappare .

12. I contenuti soggetti alla clausola NC possono essere stampati sui giornali? – No. I giornali sono in ogni caso utenti commerciali.

Newspapers are operated to generate revenue; they aim at a commercial advantage and a financial compensation. That is a fact irrespective of the fundamental right of free press and the great influence of newspapers on public opinion and debate.

Furthermore, the classification of newspapers as commercial is valid even when they are – such as in the case of advertisement journals – distributed for free. These papers are financed by advertisement, and thus operate for a monetary advantage.

Of course, a CC licensed content can be printed in newspapers, despite the NC module, if the author explicitly agrees. This equally applies to any other commercial use. The great advantage of the CC standard licenses is, however, that you do not have to negotiate an agreement in every single case. This effort-saving effect of standard licensing is lost if the NC module demands case-by-case negotiations.

13. Can NC-licensed content be used in schools, training and universities? – No, not everywhere.

Depending on the legal status of the provider, a school, trade school or university can be classified either as commercial or non-commercial. Today, a large number of schools, universities, training centres professional schools, scientific and cultural institutes are not exclusively publicly funded and are not exclusively financed by donations or endowment capital. These educational institutions depend on own revenues. By this orientation, to generate own revenue, their enterprise is aimed at monetary compensation to a degree that can no longer be considered negligible.

The less public funding an institution gets, the higher is the necessity to acquire additional revenue by commercial means. This puts educational institutions, that already are in a difficult position as they do not have sufficient public funding, in further disadvantage, as they can not make use of CC licensed content containing the NC module.

14. How do you classify NC-licensed content that is first used at school, but later outside of school? – If used outside of school, the use is often to be considered commercial.

The use of CC licensed content with the NC module is usually not an issue if it happens strictly within public schools. These schools have an educational mandate and do not follow commercial goals. A different case is that of private schools which do generate revenue (see question 13).

Therefore, a wide spectrum of possible uses of NC-licensed content is opened within those schools that would otherwise classify as commercial. Students and professors may print texts, play songs; Students may – as long as the No Derivatives (ND) module is not applied and thus prevents it – create mashups and collages and edit the content. Even though the results are unproblematic in a school setting they become problematic outside of the school premises.

If for example the local newspaper wants to report on the results of a student competition, they cannot just reprint the collage with the CC licensed contents, if the NC module is included. This would require the permission of the original author.

Since the CC-NC license makes the school a location of free access to copyrighted content, many students gain a false sense of security if they use the same content outside of school. In this case, the threshold of commercial use is easily breached. If for example such content is uploaded to social networks on the Internet, the mere possibility of access by third parties (for example other people in the social network) would constitute a breach of the NC module in the license, since the hosting providers and operators of social networks usually act with commercial interest.

Although the actual breach will, in these cases, be effected by the respective hosting providers or operator, these companies usually have clauses in their usage agreements that allow them to claim recompensation for incurred damages from their users.

This is one more reason why you should not use the NC restrictions on content for educational purposes. Especially students should not be put into the situation that their unproblematic conduct within school leads to a carelessness that puts them in conflict with the law outside of school.

Now, as a creative professional you could take up the position that you will not pursue or hang a lantern on such unwanted breaches of your licenses. However, then you should ask yourself why you had to choose the NC module in the first place (see question 11).

15. How does NC affect mashups? – Not all CC licenses can be combined with each other.

Works that are licensed under CC-BY-SA (Attribution, Share-Alike) license can only be combined and used with works that bear the same license or the freer license type CC-BY (Attribution). The combination of CC-licensed content with other combinations of the different modules, especially those without NC module, is not permitted.

Thus, severe problems are caused by the fact that licenses have to be compatible with each other if you want to combine contents. This applies especially to mashups, which originate from a culture of free manipulation of content, and consider CC licensing as supporting their cultural values. In fact, however, many license combinations are not compatible, especially NC licenses cannot be combined with other licenses that do not have this restriction.

Furthermore, mashups are often created without the intent of financial compensation, which initially makes the use of NC-licensed content legitimate. Later, those mashups can become popular and are republished in blogs and on other platforms. This puts their makers, who legitimately used NC-licensed content when making the mashup, in a legal gray area where the usage can be attributed a commercial character.

16. Can a third party commercial usage benefit the author? – Yes. If you are interested in distributing your content widely, you should allow commercial uses.

A commercial use is not by definition an abusive use. Wherever publicity and attention for the content are the primary goal, any use of the content usually benefits the author, as it increases their popularity.

Especially content that is used in the context of public education initiatives should be permitted to be used in as many distribution channels as possible, as a maximum outreach is the primary goal.

17. Can a user of CC-licensed content create the outward impression that the author endorses the particular usage? – No. A CC-license explicitly does not suggest endorsement.

CC does not affect the personality rights of the author. A user must not implicitly or explicitly assert or imply any connection with, sponsorship or endorsement by the CC licensor. This "no endorsement" clause, as it is called in the US, is a standard provision in many open content license models.

18. Can the NC module still have any advantages? – Yes, but less often than you would think.

For private individuals, there is usually no good reason for a restriction to non-commercial use only. In many cases there is very little realistic chance that a commercial user is willing to pay money for using the content. A CC license has the main goal to make the content as widely spread as possible. For achieving that the NC module is often a hindrance.

In turn, anyone who has no intention of seeing the content widespread without strict control over it, can achieve this goal by excluding commercial uses. CC licenses with the NC module can make sense for publishers, whose business model is based on the traditional "all rights reserved", who invest considerably in a publication and hold their own distribution channels.

Such publishers have no particular interest in allowing competitors to gain profit from their investment. The benefits of commercial use by third parties, namely a better and faster dissemination, is less important for them because they maintain their own, often costly distribution operations.

However, despite focussing on a business model that is based on the kind of exclusivity offered by classic copyright law, these publishers can have an interest in their content being used in at least the non-commercial areas of education and science, as this may boost sales via classical distribution.

19. Sotto quale licenza è pubblicato il contenuto di Wikipedia? – La licenza CC-BY-SA.

In order to increase the commons of free knowledge and culture, Wikipedia requires every author to allow the general public a free reuse of their articles. This is achieved by a Creative Commons license that includes the Attribution (BY) and Share Alike (SA) modules, meaning that the license requires giving credit to the author and distributing any edited versions under the same terms.

Texts that were not created by the authors themselves, or texts that originated in a collaboration, may also only enter Wikipedia if they are put under a CC-BY-SA license or a compatible license.

Fino al 2009 Wikipedia usava la GNU Free Documentation License (GFDL) del progetto GNU. La Free Software Foundation aveva originariamente sviluppato questa licenza per la documentazione di programmi, perciò era troppo complicata e non propriamente adatta a Wikipedia.

Nonetheless, the GFDL open content licenses did not have to be abandoned when Wikipedia was transitioning to a CC-BY-SA license. The old license is still used to avoid possible contradictions. Commercial use of content is explicitly permitted by both licenses. The Share Alike module ensures that content cannot be taken from the world-wide pool of freely accessible knowledge by editing and republishing, but that it remains a part of free knowledge and free culture.

L'attribuzione all'autore è una parte importante di ogni licenza CC. Ciò è vero anche per gli autori di Wikipedia. Poiché le voci enciclopediche sono state create da una collaborazione di molti autori, l'attribuzione per le voci di Wikipedia dovrebbe essere come richiesta dai termini di utilizzo.

Proprio come il modulo NC, neanche il modulo No Opere Derivate (ND) è permesso per le voci di Wikipedia. Wikipedia prospera dal permettere che le sue voci siano corrette, estese e modificate da altri. Pertanto ND non è compatibile con la concezione di Wikipedia.

Conclusione

Le licenze pubbliche sviluppate da Creative Commons (CC) sono strumenti che rendono i lavori creativi disponibili per il libero utilizzo sotto certe condizioni. Così come i detentori dei diritti hanno diversi bisogni e motivi, così CC offre sei diverse varianti di licenza.

Alcune delle più popolari varianti di licenza includono la condizione che i lavori licenziati non debbano essere usati commercialmente. Questo ha conseguenze spesso non volute di lontano arricchimento, per la disseminazione dei rispettivi lavori e talvolta anche a dispetto di quanto voluto dal licenziatario, scegliendo una licenza CC.

Questo opuscolo vuole offrire informazioni sulle conseguenze, i rischi e gli effetti collaterali delle varianti restrittive di licenze CC che non permettono un uso commerciale.