User:Marco Chemello (WMIT)/Creative Commons Course

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Cos'è Creative Commons e a cosa serve[edit]

Logo Creative Commons
Logo Creative Commons

Come e perché è nata Creative Commons[edit]

La tensione fondamentale che i creatori di Creative Commons cercavano di risolvere è quella tra la capacità dell'autore di condividere le opere digitali a livello globale e la regolamentazione del diritto d'autore (copyright).

Il "Sonny Bono" Copyright Term Extension Act (CTEA, noto come "Mickey Mouse Protection Act"), approvato nel 1998, estese di 20 anni i termini di protezione per le opere registrate dopo il 1923 negli Stati Uniti.

Il caso "Eldred contro Ashcroft" fu intentato nel 1999, arrivando alla Corte Suprema nel 2002. Eric Eldred, un editore indipendente, era sostenuto da altri editori e da organizzazioni non profit, ed era rappresentato da Lawrence Lessig e un team del Berkman Center for Internet and Society. Eldred perse la causa.[1] La decisione da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti del 2003 fu di sostenere la costituzionalità del Copyright Term Extension Act. Il risultato pratico della sentenza fu quello di impedire a un certo numero di opere di entrare nel pubblico dominio nel 1998 e negli anni successivi, come avrebbe dovuto succedere in base al Copyright Act del 1976.

A seguito di questo caso, il giurista Lawrence Lessig decise di fondare nel 2001 Creative Commons, il 15 gennaio, lo stesso giorno in cui venne fondata Wikipedia, che però all'epoca non usava ancora una licenza CC: infatti solo nel 2002 venne pubblicata la prima licenza Creative Commons.

Cronologia della nascita di CC[edit]

Per comprendere meglio gli eventi è stata appositamente creata la cronologia History of Creative Commons su Histropedia.

Cos'è Creative Commons e cosa si propone[edit]

Creative Commons dà il nome a un'organizzazione non profit (quella fondata nel 2001 da Lessig), a un insieme di strumenti legali (tra cui le licenze libere) e una rete globale di persone (il movimento) che si riconoscono nei valori e nelle esigenze di condivisione dei contenuti creativi e culturali. Si tratta sia di autori/creatori di opere dell'ingegno, sia di chi riutilizza tali opere, come le istituzioni culturali, sia di chi appoggia i principi di condivisione, gli stessi che sono stati anche alla base della nascita del web.

Creative Commons ha dei capitoli ufficiali in numerosi Paesi del mondo, tra cui l'Italia.

Creative Commons con le sue licenze cerca di favorire un utilizzo più flessibile del diritto d'autore a livello mondiale, in favore dell'apertura e della condivisione dei contenuti. Una intepretazione rigida e restrittiva delle leggi sul copyright ( "tutti i diritti riservati") tende infatti a frenare la libera condivisione, a danno della produzione di cultura, dell'arte e del diritto all'istruzione dei cittadini in ogni Paese del mondo. La proposta di Creative Commons verte su "alcuni diritti riservati", che è una via di mezzo tra la totale chiusura e il pubblico dominio ("nessun diritto riservato").

Le licenze più diffuse nel web[edit]

Le opere distribuite con licenze Creative Commons disponibili al 2021 sono oltre 2 miliardi (opere online) presenti in 9 milioni di siti web.

Chiunque può collaborare[edit]

Chiunque può collaborare con Creative Commons e la rete globale Creative Commons: ad esempio utilizzando le licenze (che sono gratuite) per distribuire le proprie opere, oppure utilizzando i ocntenuti concessi con licenze CC, o ancora facendo advocay in favore di una più libera diffusione di opere d'ingengo e contenuti culturali, come fanno numerose organizzazioni, tra cui Wikimedia Foundation (nata nel 2003 dalla comunità di Wikipedia) e Open Knowledge Foundation (nata nel 2004).

La relazione tra licenze Creative Commons, i progetti OpenGLAM e la missione delle organizzazioni del patrimonio culturale è, nel concreto, molto stretta e consiste nella realizzazione pratica di questa idea di condivisione e diffusione globale. I progetti OpenGLAM (chiamati anche GLAM-wiki nei progetti Wikipedia, o semplicemente GLAM) riguardano l'apertura, da parte delle istituzioni culturali pubbliche e private, dei contenuti digitali delle loro collezioni in modalità open access. Gallerie, musei, archivi e biblioteche assecondano in tal modo la loro fondamentale missione di condivisione della cultura a tutti i cittadini del mondo, superando le tante barriere. Le licenze - e in particolare le licenze libere - sono un mezzo importantissimo per realizzare questo obiettivo nell'ambito culturale.

Note[edit]

Risorse originali[edit]

Crediti delle immagini[edit]

Tutte le immagini utilizzate in questa pagina sono disponibile con licenze libere CC su Wikimedia Commons. Fare clic sulle singole immagini per visualizzare autori e licenze.